E' all'angolo nord-est di
piazza Università, su cui si affaccia l'ingresso principale. La costruzione fu avviata nel 1743, forse su disegno del Vaccarini. Policastro afferma che
"il prospetto su via Fragalà fu liberato da antiche sovrastrutture manifestando un'altra facciata ben più antica, forse anteriore del 1693, ricca di decorazioni". Nel 1966, pur mantenendo integri i prospetti, il palazzo, nell'interno, fu demolito e riedificato per adattarlo alla nuova destinazione di grande magazino (dal 15 ottobre di quell'anno ha ospitato l'UPIM e sul finire degli anni '90 la Benetton). In occasione della trasformazione in magazzino, fu rimosso dall'androne un pregiato bassorilivo di marmo dedicato ad Annibale Gioeni, dal fratello Ottavio nel 1590, bassorilievo probabilmente tolto da un sepolcro.
"Quel guerriero sdraiato e col capo appoggiato sulla celata era un antenato del padrone di casa... Era stato un valoroso ed era morto giovane siccome dal marmo rivelasi, con la barbetta a punta... Il rilievo marmoreo di Annibale Gioeni, certamente un particolare della tomba di costui che fino al 1693 trovavasi nella cappella gentilizia inserita nel palazzo medioevale, venne in seguito murato nella scala del palazzo settecentesco e poi collocato nell'androne" (Saverio Fiducia). Sul prospetto è rimasto invece il monumento di bronzo che ricorda che nel palazzo nacque e morì Giuseppe Gioeni dei duchi d'Angiò (1747-1822). Ospite dello scienziato, "principe dei naturalisti", fu nel 1787 Wolfango Goethe al quale Gioeni sconsigliò di arrampicarsi fino al cratere dell'Etna: "Se volete seguire il mio consiglio salite di buon'ora a cavallo fino ai piedi del monte Rosso: montate su quest'altezza e godrete di una delle più magnifiche vedute. Il panorama è splendido ed è evidente: il resto vale meglio di sentirlo raccontare". E l'anno appresso fu Lazzaro Spallanzani a salire le scale di quella dimora patrizia per ammirare
"la collezione del cav. Gioeni con le produzioni più curiose e più interessanti del mare siciliano e con esemplari di corpi vulcanici". Ma di questi episodi, nel palazzo non c'è testimonianza.