E' chiamato così dal nome del punto in cui sorge, la sciara Biscari, sul lato ovest della rotonda della
Plaia Progettato dall'ing. Enrico Maggiulli dell'ufficio Opere marittime del Genio civile, fu costruito in sedici mesi di lavoro e inaugurato il 28 luglio 1951; il precedente era stato costruito nel 1859 e demolito nel 1948. Era chiamato "Lanterna", sorgeva poco distante e funzionava a olio combustibile. Il suo numero progressivo di individuazione nell'"elenco fari" è il 2796; la sigla che lo contraddistingue è la E-1828, relativa al segnalamento internazionale riportata sul volume List of lights (lista delle luci). Essa si riferisce, in particolare, alla sua portata luminosa geografica che è di 28,7 miglia marine come massima e di 16 miglia marine come minima. L'altezza del faro, dalla base (4 metri di diametro) al vertice (2 metri di diametro), è di 32 metri. All'interno della costruzione conica esiste una scala a chiocciola, in marmo con ringhiera in metallo, che conta 101 gradini. La sua luce, che ha un'altezza media sul livello del mare di 30 metri e 60 centimetri, è caratterizzata da un lampo bianco ogni 5 secondi (0,7 secondi di lampo e 4,3 secondi di eclisse)
Essa è data da una lampada da 1000 watt, a filamento speciale in tungsteno, alimentata con energia elettrica (in caso d'emergenza entra automaticamente in funzione un impianto elettrogeno) posta all'interno di quattro lenti prismatiche, incorporate in un telaio rotante ad orologeria che ha una carica massima di poco più di quattro ore. Alla cura e alla custodia del faro provvedono un reggente e un vice-reggente, entrambi tecnici dei fari, che abitano con le rispettive famiglie in una palazzina limitrofa alla costruzione conica: dipendono dal comando di "Marifari", che, con sede a
Messina, ha la direzione di tutti i fari marini esistenti in Sicilia e Calabria.