Una sorgente vicino alla porta "bab-schatagat" delle antiche mura punico-romane sgorgava talmente copiosa che gli arabi la chiamarono "Wid", fiume.
Con il nome di Wid, volgarizzato in Guilla, da tempo si indica la contrada, che dalle vecchie mura, lungo le attuali Vie S. Agata (dalla Chiesa intitolata alla santa catanese che i Palermitani volevano nata e vissuta proprio in questo luogo) e Via Beati Paoli giunge all'attuale Piazza Beati Paoli.
La sorgente alimentata dalla polla d'acqua dell'Averinga, fu inglobata dai Normanni nel giardino annesso alla Chiesa eretta nel 1165 e dedicata a S. Giovanni.
Un distico di Antonio Veneziano, scolpito in una lapide posta nell'attuale sacrestia della Chiesa di S. Giovanni, ricorda l'antica sorgente : "Origino da Nilo e nome dal Papiro; ed io, ch'ero onda del mare, ora sono corso d'acqua terrestre".
Dal Nilo si credeva, anche, arrivasse il coccodrillo la cui carcassa impagliata, come riporta il Di Giovanni, faceva ancora mostra di sè nel 1612 sulla volta d'ingresso al giardino della Chiesa. Il coccodrillo oggi si trova in una drogheria in via Argenteria.
Il giardino era molto noto perchè la tradizione vuole che vi crescessero i frutti e gli ortaggi più prelibati di palermo tanto da esser chiamato il giardino della "Concuma".
La Contrada era anche molto frequentata perché ha ospitato il primo macello di Palermo