Itinerario
Da Nicolosi si raggiunge la carrozzabile che attraversa le falde sud di Monpeloso. Superato un dosso all'altezza di un crinale roccioso ben visibile sul monte, dopo una curva, dove la strada assume andamento nordsud, si abbandona la carrozzabile e si risale a piedi il ripido pendio dell'apparato eruttivo. L'ingresso della cavità si trova una ventina di metri a monte della strada in un piccolo avvallamento, sormontato da un muro a secco e non visibile da lontano. Sulla tavoletta dell' I.G.M. il toponimo è riportato assai più a sud di dove la grotta è in effetti situata.
Descrizione
Questa cavità è verosimilmente una galleria di efflusso dell'apparato eruttivo di Monpeloso formatosi nel 252-253 d.C. Essa è costituita da una galleria lunga 55 m con una caratteristica volta a sesto acuto. Vi si accede scendendo lungo un breve pendio di terriccio edetriti vegetali. Si giunge così al punto più basso della grotta che è anche il più ampio con i 6 m di larghezza ed altrettanti di altezza. Da qui si continua in salita nella galleria che si presenta progressivamente più angusta. Man mano che si sale, al terriccio subentrano dapprima scorie e suc- cessivamente lava a superficie unita. Superata una strettoia si giunge ad una saletta ove si osservano lamine di lava che pendono a guisa di brandelli. Un discreto percolamento è presente in tutta la cavità; in diversi punti le pareti sono bianche a causa di un sottile concrezionamento. Nella zona dell'ingresso crescono muschi e felci.