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  Fiumedinisi
Punti di interesse
Itala - Abitato Bizantino di Micos
Fiumedinisi - Chiesa di San Pietro
Fiumedinisi - Chiesa Madre di Maria Santissima Annunziata
Mandanici - Monastero di Badia
Itala - Monte Scuderi
Fiumedinisi - Gola del Fiume
Roccalumera - Torre Saracena
 
Fiumedinisi


Fiumedinisi dista 270 Km. da Agrigento, 211 Km. da Caltanissetta, 78 Km. da Catania, 175 Km. da Enna, 28 Km. da Messina, alla cui provincia appartiene, 287 Km. da Palermo, 182 Km. da Ragusa, 136 Km. da Siracusa, 396 Km. da Trapani.

Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 196 metri sopra il livello del mare.

Il nome del paese deriva dal latino Flumen Dionisii, che significa fiume di Dioniso, dio del vino nella religione greca pagana e si riferisce alla fiumara presente nel luogo.

Il territorio fu famoso sin dall'antichità per i suoi giacimenti metalliferi sfruttati per coniare monete.

Occupata dagli Arabi, fu in seguito conquistata dai Normanno-Svevi. Nel 1197 Enrico VI di Svevia, padre di Federico II, vi perse la vita durante una battuta di caccia.

Successivamente il feudo fu governato da diversi signori: da Ruggero di Vallone nel 1320, da Giaimo di Villanova nel 1336, dalla famiglia Colonna per diverso tempo a partire dal 1393.

Tra i monumenti più interessanti dal punto di vista artistico annoveriamo la Chiesa Madre edificata in periodo normanno, la Chiesa della SS. Trinità e i ruderi del Castello Belvedere, risalente ai secoli XII-XIII.

È interessante sapere che re Carlo III di Borbone nel 1737 fece coniare le monete con il metallo ricavato dalle miniere di Fiumendinisi, facendovi imprimere la scritta: Ex visceribus meis, ossia "Dalle mie viscere", intendendo che le monete erano state coniate in Sicilia.

Le attività economiche principali sono l'agricoltura e l'artigianato. Le colture prevalenti sono i limoni, gli ortaggi, le castagne, le noci e l'uva. Caratteristici sono inoltre i manufatti in legno.
 
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