La chiesa di S. Michele fu costruita per desiderio di Natale Amodeo, un ricco conciapelle e calzolaio saccense, il quale prima di morire, spinto dalla devozione per l'Arcangelo S. Michele, ordinò che tutto il suo patrimonio fosse devoluto per la costruzione della chiesa. I lavori di costruzione, iniziarono nel 1614 e furono terminati nel 1620, e fu aperta al culto religioso nel 1638. La facciata presenta una struttura architettonica molto semplice e lineare, la superficie e intonacata a calce, ma la rendono particolare le paraste di pietra dorata. Il primo ordine è contrassegnato da tre portali. Sul portale principale, troviamo una quattrocentesca statua di marmo bianco di S. Michele. Sotto l'arco del portale, ornato di fini motivi barocchi e riportata la data d'inaugurazione della chiesa, 1638. L'interno e divisa da tre navate, con una sequenza di colonne sulle quali sono collocati alcuni archi. Nonostante alcune modifiche che furono apportate durante gli anni, questa chiesa, rimane una delle più belle di Sciacca. Il lato interno della facciata presenta un'imponente tribuna cantoria del Sec. XVIII intagliata con stile barocco, ed un importante organo che fu costruito nel 1832 da Francesco La Grassa. Nella navata destra sono conservate delle sculture e dipinti di notevole valore, provenienti da antiche chiese non più esistenti. Sempre sul lato interno della facciata troviamo posta una Croce di legno in stile gotico catalano, nella prima cappella, Dormitio virginius, una scultura in bassorilievo marmoreo del XV secolo, diviso in due parti, in cui sono raffigurati, nella parte inferiore il Transito della Vergine, e in quello superiore l'Assunzione di Maria. Segue un dipinto su tavola raffigurante S. Girolamo proveniente dall'antica chiesa di S. Michele eretta dai Peralta, non più esistente. Il dipinto porta la data e il nome del committente: Hoc opus fieri fecit Iacopu Amodeo et Margaritella uxor 1454. Ma non si conosce il nome dell'artista. Sul primo altare troviamo l'Angelo Raffaele e il bambino Tobia, una scultura in bassorilievo marmoreo del XV secolo che proveniva dall'antica chiesa. Nel secondo altare è stato collocato S. Giovanni e l'Addolorata, un dipinto su tela del saccense Vincenzo Tresca, firmato e datato 1788. Sull'altare maggiore si trova una grande statua in legno raffigurante S. Michele, che fu fatta scolpire in Roma nel 1380 da Guglielmo Peralta (G. Licata). In fine troviamo rappresentato il Santo giovinetto, dal volto fanciullesco incorniciato da una lunghissima chioma riccia, nell'atto di tenere il piede destro sul corpo atterrato del demonio, dalla lunghissima coda a torciglione che invano tenta di divincolarsi aiutandosi con mani e piedi dalle lunghe unghia come artigli. Nella navata sinistra tra le cose di meritevole importanza troviamo un Fonte battesimale in marmo, del 1586 ornato di angeli, e fiori, un'Annunciazione di G. Sabella (1818), e in fondo alla navata, ai piedi di un Crocifisso, in una nicchia chiusa da un minicancello, un Ostensorio-reliquiro d'argento dorato dove si conservano due spine della corona di Cristo. Nella prima colonna della navata centrale a sinistra si trova un'antica acquasantiera di marmo bianco, decorata con testine di angeli finemente scolpiti, e una seconda acquasantiera in marmo rossa si trova nella prima colonna a destra proveniente dall'antica chiesa.