L'importanza del castello di Rometta deriva dal sito su cui è posto. In alcuni momenti della storia fu considerata l'acropoli della città di Messina dove la popolazione si rifugiava tutte le volte che il pericolo di un assalto straniero incombeva.
Rometta si erge come un baluardo naturale isolato circondato da precipizi e impervie vallate. In tal modo la natura, con opere d'integrazione suggerite dall'accorgimento umano, potè fare della fortezza di Rometta uno dei centri più formidabili di resistenza dell'intera Sicilia.
A oriente del castello era posto un muro di sbarramento, mentre sulla spianata dove sorgeva il borgo medievale esiste un dirupo che costituì la parte più elevata e munita del castello, circondata da possenti mura.
I Greci, i Romani, gli Arabi, i Bizantini e i Normanni pianificarono e inserirono nuove realizzazioni difensive, ciascuno sulla scorta delle loro conoscenze e delle esperienze acquisite dalle civiltà precedenti.
È rimasta nella storia la faticosa conquista della rocca da parte degli Arabi guidati da Ibn Ammar dopo un assedio durato oltre un anno, nel 925.
Sino alla fine del Trecento il castello fu utilizzato come residenza del capitano della città. Da alcuni particolari ritrovati lungo le mura si può desumere che nei secoli XVI e XVII la fortezza fu sicuramente corredata di pezzi d'artiglieria.