Burgio, dall'arabo "Burg" fortezza, è uno dei centri più antichi dell'agrigentino (guerre servili del 104 a.C.). La data di fondazione è incerta, tuttavia la presenza del castello saraceno potrebbe indicare una possibile origine araba. Situato sul declivio meridionale del monte San Nicolò a 317 metri sul livello del mare, Burgio ha una superficie di 4222 ettari e dista 72 chilometri circa dal capoluogo. La popolazione è quasi interamente dedita all'agricoltura e alla zootecnica. Le colture più rappresentative sono l'olivo, l'arancio, il mandorlo e il pesco tardivo. Burgio accoglie un'ampia superficie forestata (più del 50% del territorio comunale) all'interno della quale è godibile un'area attrezzata chiamata "Rifesi", molto frequentata anche dagli abitanti dell'hinterland. Burgio vanta un antico e tradizionale artigianato che va dalla produzione delle caratteristiche ceramiche (famose sono le Quartare e i Cantari) alla fonderia delle campane, unica in Sicilia e risalente a ben quattro secoli orsono. Il monumento più antico del paese è indubbiamente il castello, tutt'oggi il monumento più antico, che con la conquista del conte Ruggero dovette essere riedificato, ed attorno al quale sorsero i primi nuclei abitativi. Altro luogo antico del paese è la Chiesa Madre dedicata a Sant'Antonio Abate, dovrebbe risalire al XII secolo, rimaneggiata poi nel XVI. Da notare, nella fiancata sinistra, il portone rinascimentale sormontato da una lunetta con bassorilievo della Madonna fra S. Antonio e S. Nicolò. Ha un impianto tipicamente medievale, nel cui interno è custodita una pregevole statua, scolpita dal Gaggini, dedicata alla Madonna di Trapani, un crocifisso ligneo databile al XIII secolo, che la tradizione vuole intagliato da un pastore con un coltello. La seconda domenica di agosto il crocifisso viene portato in processione al santuario di Rifesi, a pochi chilometri dal paese, e lì custodito fino al mese di ottobre. Il santuario, con annesso il monastero, fu edificato nel 1170. Interessante è il prospetto della chiesa, caratterizzato da una serie di arcate cieche che la distinguono dalle analoghe architetture della stessa epoca. Molto bello il portale ogivale in cui spiccano due mascheroni. Non lontano dalla chiesa Madre si eleva la mole rettangolare del castello, attualmente in restauro. La fortezza dal XIV secolo è sempre stata la residenza delle famiglie feudali succedutesi fino al 1812, data dell'abolizione del feudalesimo; in seguito fu adibita a carcere. Sulla facciata si aprono il portale ogivale e tre finestre, di cui quella centrale archiacuta con doppia cornice in conci di tufo. Sul piano del castello, recintato da una cancellata, è stato realizzato un Calvario. Il patrimonio urbano presenta un buon numero di chiese tra le quali la più prestigiosa è la chiesa di San Vito in cui si trova l'altra preziosa statua del Gaggini dedicata al santo. Il centro abitato è ricco di portali: manufatti di pietra bianca locale intagliata dalle mani di valenti scalpellini burgitani dell'ottocento. In Piazza Roma è la chiesa di S. Giuseppe dei secoli XVII-XVIII. Le feste religiose più importanti sono il Venerdì Santo e la Pasqua, quella di San Giuseppe, della Madonna del Carmine e di Santa Lucia.