Nel quartiere Canali è sita una fonte con abbeveratoio e lavatoio annessi. L'acqua fuoriesce da quattro canali in corrispondenza delle bocche di quattro mascheroni scolpiti in pietra arenaria; la tradizione popolari li identifica con teste borboniche. L'acqua continua il suo corso in un abbeveratoio adiacente la fonte. La stessa acqua poi è convogliata poi nel lavatoio pubblico composto da 18 vasche in pietra con copertura a padiglione sorretta da capriate in legno. Otto pilastri a sezione quadrata fungono da sostegno. Il lavatoio è recintato e non accessibile. Data la totale mancanza di fonti storiche inerenti il complesso "fonte-abbeveratoio-lavatoio", possiamo solo affidarci al parere degli esperti che fanno risalire la data di costruzione in un periodo compreso tra la fine del XVIII sec. e l'inizio del XIX sec. Sull'acqua valgono invece dei dati rilevanti a inizio secolo: essa proviene dal Fiume Gela, attraverso il vallone Belva e il Vallone Indirizzo. Ha una portata di 3,31 litri a minuto secondo ed è potabile.