Geografia
Il paese fa parte dell'Unione dei Comuni della Bassa Valle del fiume Torto. La regione agraria del paese è la numero 7. Le colline interne sono quelle di San Leonardo. Particolare importanza ha il vicino Monte San Calogero. Caccamo si trova a circa 10 km dal mare del golfo di Termini Imerese.
Storia
Sono incerte le origini e la storia del paese, dato che pochissimi sono i documenti storici a cui attingere per le informazioni sulle origini. Si presume che il primo impianto urbanistico sia stato realizzato dai Cartaginesi, rifugiati nel paese dopo che Himera (nelle vicinanze dell'attuale Termini Imerese, era stata distrutta dal tiranno Gelone di Siracusa. Ma sono state trovate anche successive tracce bizantine e inoltre alcuni nomi di quartieri e di contrade fanno presupporre la presenza di un nucleo saraceno. In seguito, nel 1094, Caccamo fu affidata ai Normanni, concessa in feudo a Goffredo de Sageyo. Il paese è una borgata medievale dominata dal suo Castello in alto su una collina nella parte più antica del paese.
Luoghi d'Interesse
Castello medievale
Chiesa Madre
Parrocchia della SS. Annunziata
Chiesa di San Benedetto alla Badia
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Chiesa dei Cappuccini
Chiesa di San Michele e Biagio
Cultura
Numerose sono le Associazioni culturali a tutela della storia e delle tradizioni di Caccamo. Tra queste spiccano l'Associazione Culturale ANSPI, l'Associazione Culturale "U Casteddu", che organizza spettacoli folkloristici tradizionali, l'Associazione Culturale "Amici della Musica", fondata da Benedetto Albanese, che organizza ogni anno un concorso per giovani musicisti non solo siciliani, l'Associazione Turistica Pro Loco "Giorgio Ponte", l'Associazione Culturale Sicilia e Dintorni, l'Associazione Culturale Jridos.
Economia
Le principali risorse economiche di Caccamo sono l'agricoltura e la zootecnia. I prodotti della terra sono cereali, mandorli, ulivi. Di notevole rilevanza sono le carni prodotte a Caccamo e i prodotti caseari, provenienti dagli allevamenti di bovini, suini e ovini.
Ricorrenze
* 'a scalunata di San Giuseppe, allestita nella Parrocchia della SS. Annunziata per la festa di San Giuseppe: una gradinata di ceri accesi.
* 'a retina, raccolta di offerte del fedeli per San Giuseppe, praticata la domenica prima della festa, accompagnata per le vie del paese con una fila di muli bardati a festa e la banda musicale.
* 'u Signuruzzu a cavaddu, per ricordare l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. Avviene la domenica delle palme con la rappresentazione di un bambino vestito da chierichetto che entra in paese su un asino bardato a festa, accompagnato dalla banda musicale e da tanta gente e bambini con palme e ramoscelli d'ulivo.
* Il Beato Giovanni Liccio, domenicano del 1400, si festeggia nella Chiesa S. Maria degli Angeli, l'ultima domenica di maggio ed il lunedì successivo. Da quest'anno principale patrono e protettore della città, viene onorato con una processione immensa.
* festa di San Nicasio o Fiera di Agosto, tenuta l'ultima domenica di agosto e lunedì successivo.
* festa dell'Assunta, l'ultima domenica di luglio, celebrata in contrada Sambuchi, a dieci chilometri dal paese.