La Chiesa del Carmine risale alla fine del trecento. Essa venne più volte restaurata e diverse volte sono stati aggiunti o tolti degli altari. L’edificio si presenta a navata singola: si estende su una superficie che si trova ad un livello inferiore rispetto alla superficie stradale esterna, con un dislivello di più di un metro.
L’altare maggiore è adornato con una grande tela raffigurante l’ Annunciazione di Maria, dipinta dal pittore Giovanni Bonomo e risalente al 1730. Nella zona absidale erano collocati due quadri: uno (che vi è tutt’ora) che rappresenta l’Assunzione di Maria Vergine, mentre l’altro, rubato nel 1994, rappresentava Sant’Agata, risalente alla metà del seicento. Il primo altare a sinistra ospita un crocifisso (con croce dorata), opera di un intagliatore siciliano della seconda metà del cinquecento; questo era dotato di un fercolo, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo, che è scomparso. Il secondo altare è dedicato alla Madonna del Rosario ed a San Domenico, con i due rispettivi simulacri provenienti dall’ormai cadente Chiesa di S. Domenico. Il terzo altare è invece dedicato a San Giuseppe, ed ospita una statua, proveniente anch’essa dalla Chiesa di San Domenico, che ogni anno viene portata in processione il 19 Marzo. Nell’ultimo spazio di sinistra vi è l’antico quadro che raffigura S. Agata liberata dal carcere da San Pietro. La parete destra della navata presenta una composizione simile a quella di destra: la prima cappella è dedicata alla Madonna del Carmelo, ed in un’apposita nicchia ospita la statua omonima che risale al 1935.
La statua che prima vi era collocata infatti era mal ridotta, e fu deciso di sostituirla con quella attuale. Nel secondo altare trova collocazione una tela, raffigurante i Santi Crispino e Crispiniano ed il beato Bernardo da Corleone in basso. Essa risale alla fine del seicento o agli inizi del settecento e venne dipinta da Accursio Torretta. Il terzo altare ospita una nicchia nella quale risiede la statua di Santa Rita, mentre in corrispondenza della quarta porzione destra troviamo il famoso quadro che raffigura Sant’Anna, la Madonna ed il Bambino, risalente al primo trentennio del seicento e eseguito dallo “Zoppo di Gangi”. Nel quadro vi è una preghiera, e coloro che recitavano quella preghiera ottenevano 3.000 anni di d’indulgenza (per concessione del papa Alessandro VI).
Oggi la Chiesa viene aperta in occasione delle feste di San Giuseppe, San Calogero, Santa Rita, della Madonna del Carmelo ed in occasione delle comunioni.