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Tindari - Mura

Complemento interessante alla visita della città è il giro delle mura di Tyndaris: queste costituiscono una delle cinte più grandiose e meglio conservate della Sicilia. Gli scavi, che ne hanno messo in luce il maggior tratto, hanno permesso di datarle ai primi anni del sec. III a.C. Circuivano l'intero occupato della città, ma il tratto orientale a sinistra della scolta della strada di accesso al santuario non essendo stato ancora sistemato , è difficilmente rintracciabile fra la rigogliosa vegetazione di fichi d'india. E' stato messo invece in luce quasi per intero il tratto meridionale.
La visita ha inizio dal punto in cui la carrozzabile attraversa la cinta, percorrendo la stradetta pedonale che la Soprintendenza ha sistemato e che ne segue il percorso dal di sotto fino al Teatro greco. Nell'ansa della rotabile si conservano le vestigia di una torre, e a Est della quale le mura sono attraversate da una grande cloaca. Segue a Ovest della torre un lungo tratto rettilineo ben conservato, nel quale si nota bene la struttura delle mura appoggiate al riempimento interno di pietrame irregolare, che colma anche le torri quadrate sporgenti all'esterno del muro; molti dei blocchi recano contrassegni indicanti la cava da cui provengono. Oltrepassata la seconda torre, nelle mura si apre una postierla. Nella terza torre (trasformata in età più tarda ricavandovi una stanza interna con feritoie) sono riadoperate antiche iscrizioni. Le mura svoltano ad angolo retto; i contrassegni dei blocchi sono qui numerosissimi. Fra la quarta e la quinta torre, di dimensioni maggiori delle altre (presso ciascuna delle due è una postierla) si apre nel mezzo di una tenaglia semicircolare la porta principale della città, a due fornici (dipylon), fuori della quale nei campi sottostanti sono resti dei monumenti funerari di età romana. Dopo un altro, breve tratto rettilineo, due rampe di scale a d. collegano con lo spezzone di muro superiore (che però è all'interno di una proprietà privata; per seguirlo bisogna salire sulla strada): è questo un lungo tratto anch'esso rettilineo ottimamente conservato nei due paramenti. Dopo un dente, dove è un'altra posterla, esternamente alle mura sono due grossi blocchi in muratura, affiancati, probabilmente piloni di un arco onorario, si apriva una seconda porta poi otturata. Subito dopo, la grandiosa struttura a blocchi parallelepipedicessa e le mura seguitano in struttura assai più modesta, con campate in muratura e calce intonacata alternate con ricorsi verticali di blocchi, che rappresenta forse la più antica fase costruttiva della cinta muraria. Saggi eseguiti in vari punti permettono infatti di supporre che le mura siano sorte in un primo tempo, per l'urgenza di creare una fortificazione, con questa tecnica più povera e scadente, e che solo in un secondo tempo, nel corso del III a.C., si sia provveduto a sostituirla con una struttura assai più nobile e più robusta. Nel tratto in questione, sotto il villaggio, la scuola e il Teatro, alla cinta greca ( in massima parte crollata o interrata) si sovrappongono tratti di nuova cinta, eretta in tarda età imperiale romana (sec. IV-V), in gran parte con blocchi tolti ai diruti monumenti della città.
 
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