La chiesa del Patrono è una delle maggiori di Mistretta; affiancata da una solida torre campanaria. La facciata presenta un maestoso portale principale con lunetta ogivale in mistura con la rappresentazione del santo confortato dall'angelo, l'architrave decorato a girali fitomorfi, con al centro il mono-gramma 'IHS', in alto due angeli che affiancano la finestra circolare e infine i due portaI laterali sormontati da due lunette in cui figurano angeli a mezzo busto. Una Giuliana del 1750, la dice fondata nel 1606, mentre alcuni studiosi ritengono fosse costruita nella seconda meta' del '500. Di questo periodo sarebbe infatti la statua lignea del titolare, policroma con parti dorate, opera d'ignoto autore.
Nel 1676 fu edificato, o rimaneggiato, da Michele Rescifina (come attesta un epigrafe posta sulla facciata anteriore del primo ordine), il campanile, a quattro ordini con finestre monofore sormontato da una cupola a bulbo.
Nel documento prima citato la chiesa è così descritta: tre navate con cinque arcate divise da sei colonne di pietra, otto altari, di cui l'altare maggiore di San Sebastiano, cappella di Santa Maria della Consolazione, altare del Santissimo Crocifisso, altare di San Giacomo Apostolo Maggiore, cappella di San Sebastiano, altare di santa Maria della Grazia, altare di san Francesco di Paola e una tela, con le immagini di san Domenico e san Francesco di Paola, ai lati di Maria Santissima della Neve, altare di San Silvestre. ll pavimento era in parte ammattonato e in parte lastricato. Un organo con nove registri era sorretto da due colonne.
La chiesa, intitolata al Santo Patrono di Mistretta, ha subito nel tempo notevoli cambiamenti. Negli anni compresi tra il 1823 e il 1838 avvenne la trasformazione in forme neoclassiche del primitivo impianto manieristico - barocco; l'interno fu ricoperto da stucchi decorati secondo i dettami di quel gusto; la facciata subì larghe modifiche. Nel 1967 fu duramente danneggiata dal terremoto e dai lavori di scavo per l'edificazione della palestra comunale. E' stata chiusa al culto dal 1973, quindi totalmente demolita e ricostruita in questi anni, fino alla riapertura al culto del 15 agosto 1993. L'arredo interno superstite, è stato riutilizzato in buona parte, mentre il resto è stato integrato.