Nel 1894 verrà scritta l’epica pagina della rivolta delle donne di Milocca, nel contesto dei Fasci siciliani. Già nel nostro secolo, la frazione di Milocca inizia le sue rivendicazioni di affrancamento da Sutera. Uno dei motivi del contrasto fra i Milocchesi e il Comune di dipendenza era costituito dalla scarsezza delle risorse idriche; le lamentele si intensificarono nel 1921. quando Sutera con il contributo finanziario anche degli abitanti di Milocca, venne collegata all’acquedotto delle Madonie. L’autonomia amministrativa arriverà soltanto con D.R. del 30 dicembre 1923. La nuova pagina per il neonato comune sarà scritta da Totò Angilella. Con un episodio isolato alla fine degli anni ‘60, e poi sistematicamente a partire dal 1977, si concretò invece la ricerca archeologica nel comprensorio alla confluenza fra i due fiumi. La sensibilità degli Uffici competenti ha posto le basi per la realizzazione di alcuni espropri in aree di rilevante interesse archeologico. L’Amministrazione comunale, ha preso l’iniziativa per la costituzione di un Museo Civico, oggi in avanzata fase di realizzazione (ma nessuno sa quale politico avrà il piacere di tagliarne il nastro e quando!), affidato alla gestione della Soprintendenza di Caltanissetta. Questi aspetti confortanti della vita e dell’identità municipale sono tuttavia ben poca cosa di fronte al pericolo incombente: quello della scomparsa delle strutture e degli assetti tradizionali della società milocchese, travolti da una generalizzata crisi di identità, pasciutasi dei nuovi valori del consumismo. In tale prospettiva, la piccola Casa-Museo realizzata dalla Pro Loco alla Robba Ranni, che custodisce le testimonianze della civiltà contadina amorevolmente raccolte da Giuseppe Pasquale Palumbo.