La Fontana di Orione, sita in piazza Duomo a Messina, fu completata nel 1553 da Giovanni Angelo Montorsoli (1507-1563) discepolo di Michelangelo.L'importante struttura sorgeva a completamento dell'acquedotto civico che recava in città le acque del Camaro e al contempo doveva abbellire la piazza e fornire acqua ai cittadini.Per ovviare ai danni provocati dall'uso, nel 1612 erano stati sistemati cancelli in ferro, ma che comunque lasciavano libere le vasche esterne per consentire ai cittadini di attingere acqua.
Nel 1855 è stata sistemata l'attuale cancellata che chiude interamente la fontana.
La fontana è a pianta dodecagonale e si sviluppa in più vasche sovrapposte secondo una tipologia rinascimentale, adeguata alle particolari esigenze messinesi attraverso l'adozione di un complesso apparato figurativo desunto dalla mitologia classica e adattato alle finalità celebrative del monumento.
Sotto la fonte si trova il tratto terminale dell'acquedotto con una importante iscrizione: NILVS ECO ICNOTVM SEPTENA PER OSTIA FESSUS HIC CAPVT IN CREMIO ZANCLA REPONO TVO.
L'intero fonte è costruito con pregiati marmi: sulla base si erge il basamento della fontana che si sviluppa su tre gradini e mantiene la pianta dodecagonale.Intarsi in marmo bianco e nero ornano la struttura.
La grande vasca dodecagonale presenta quattro lati rientranti in cui sono alloggiate altrettante vasche ovali mentre otto dadi posti al suo esterno reggono altrettante statue in pietra nera di mostri mitologici.
La grande vasca è inoltre sostenuta da una serie di cariatidi e telamoni a mezza figura, mentre sui quattro lati rientranti sono sdraiate statue raffiguranti i fiumi Tevere, Nilo, Ebro e Camaro che versano acqua nelle vasche sottostanti da brocche capovolte.
Il complesso apparato scultoreo risponde all'esigenza di vantare le remote origini della città, attribuite al mitico cacciatore Orione.