Voluto da Luigi Moncada Guglielmo Principe di
Paternò, Duca di Montalto, Palazzo Moncada sorge nella parte centrale di
Caltanissetta e costituisce uno dei Beni culturali più significativi della
città.
Il progetto originario, che prevedeva una tipologia a blocco chiuso con ampia corte centrale a tre elevazioni, risale alla seconda metà del XVII secolo, ma non fu mai portato a compimento, perché il principe cadde in disgrazia.
È, infatti, facile notare come la costruzione risulti interrotta al piano nobile, dove si rendono visibili, sopra le fasce marcapiano del prospetto principale (Largo Barile) e le due facciate laterali (Salita Matteotti a via Palazzo Paternò), le mensole zoomorfe ed antropomorfe inquadrate da paraste su basi bugnate.
Il cortile interno, anch'esso mai completato, presentava un portico di cui rimangono solo le tracce dell'imposta degli archi a un triplo ordine di aperture.
Dopo diverse vicissitudini l'edificio passò ai Bauffremont.
La principessa Maria Giovanna consentì nel cortile del palazzo la costruzione di un grande spazio in stile liberty con sovrastante galleria.
L'ultimo erede dei Bauffremont, il principe Sanfelice di Vigiano, lo vendette alla famiglia Trigona della Floresta.
Per diversi anni il palazzo fu utilizzato come sede del Tribunale, sino a che, alla fine degli anni Settanta, i nuovi proprietari diedero la disponibilità alla vendita.
All'acquisto provvide il Comune, grazie ad un finanziamento all'uopo concesso dalla Regione che, con decreto assessoriale, aveva già riconosciuto nel palazzo un bene avente particolare interesse artistico.
Ad oggi solo la parte che si affaccia su via Palazzo Paternò e parzialmente su Largo Barile è ancora destinata ad ospitare gli uffici comunali; la rimanente porzione, già ristrutturata e restaurata, è finalmente fruibile.
La valorizzazione di Palazzo Moncada è da qualche anno al centro dell'attenzione sia dell'opinione pubblica, sia della politica locale. Ciò nonostante, nella nostra città, non si sono ancora consolidate chiare esperienze pilota che mostrino come trasformare i Beni culturali in una risorsa.
Iniziare, a fare un ragionamento insieme alla Amministrazione comunale di
Caltanissetta, titolare del bene, sulla gestione di Palazzo Moncada può rappresentare l'avvio per la costruzione di un "modello" per gli altri Beni culturali presenti nel nostro territorio, ed evitare che la sua trasformazione in un centro culturale, ancora da definire, dopo gli ultimi interventi di ristrutturazione riguardanti una parte dell'edificio e quelli ancora in fase di esecuzione, producano esclusivamente costi.
L'offerta culturale non dovrà, quindi, limitarsi a fornire agli utenti il semplice godimento estetico, ma dovrà proporre al pubblico un quadro completo del sistema culturale a sociale di cui il bene è espressione.
A tale scopo, dovrà coniugarsi l'attività culturale con una capacità manageriale che ne renda possibile la gestione economica e lo qualifichi come punto di riferimento per l'intera provincia "nella convinzione che investire nel recupero, nella manutenzione e nella gestione dei Beni culturali possa servire a creare nuove forme di occupazione durevoli; a costruire uno sviluppo economico solido e ambientalmente compatibile, a rafforzare il senso stesso della nostra Identità locale".