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Terrasini

Terrasini è situato a 30 km da Palermo in direzione Trapani, accanto all'aeroporto Falcone-Borsellino, e si affaccia sul Golfo di Castellammare.

Il territorio è pianeggiante e confina a nord col mare e per il resto è circondato da colline e montagne.

Le principali attività lavorative sono il turismo e la pesca.

Storia


Il nome Terrasini, secondo lo storico Gioacchino Di Marzo, deriva da capo Rama, che con l'opposto capo San Vito dà origine al golfo di Castellammare, l'antico "sinus aegestanus". Il territorio iniziò quindi ad essere chiamato Terra sinus, terra del golfo. Un'altra interpretazione, forse più appropriata, fa derivare Terrasini da terra sinorum, terra delle insenature, per la meravigliosa costa sinuosa e frastagliata, ricca di approdi, di grotte naturali, che inizia dal lido della Ciucca, nel golfo di Terrasini, si alza a trenta e più metri dal livello del mare in un'esplosione di colori ora candidi ora rosso bruciato, e termina ancora con un lido sabbioso: la spiaggia di San Cataldo.

Arte e Monumenti


Il centro pulsante della cittadina è la piazza Duomo, ampio spazio urbanistico rettangolare, con sullo sfondo la maestosa cattedrale dedicata a Maria Santissima delle Grazie, patrona dei terrasinesi. Lasciamo la descrizione del Duomo alla testimonianza pervenutaci da F.P. Evola, illustre studioso e prelato che così ne parla: " Sul ripiano di una lunga fila di scalini [...] si eleva la chiesa, svelta fra le due torri del campanile e dell'orologio, con una facciata a doppio ordine di colonne, una nicchia centrale ove posa la Madonna delle Grazie, e due basi ai lati con le statue di S.Giuseppe e S.Pietro. L'interno, ove si accede da tre porte che si aprono sulla piazza, arieggia lo stile della chiesa romanica; tre navate per lungo e un'altra per traverso, il transetto, secondo il disegno della croce latina. [...] A chi vi entra la prima volta la chiesa si presenta di una bellezza sorprendente; una leggerezza di costruzione, una luminosità di pareti bianche con riquadri tra fasce color cenere, sobrie linee di stucco e rosoni fulgidi di fresca doratura." L'intitolazione alla Vergine si deve al Barone di Gazzara. Di fianco al Duomo vi è un piccolo polmone verde, la villa San Giuseppe, che ospita sovente una mostra mercato dell'artigianato terrasinese.

Volgendo lo sguardo al mare ci incamminiamo verso di esso per incontrare alcuni importanti edifici storici, testimonianze feudali della nobiltà locale: il palazzo Cataldi, sede della Biblioteca Comunale "Claudio Catalfio" , in via Benedetto Saputo, e il settecentesco castello dei principi La Grua Talamanca, oggi palazzo municipale, in piazza Borsellino e Falcone. Edificio purtroppo sciaguratamente rimaneggiato e privato del suo originario splendore. Al centro della piazza, in posizione antistante il palazzo La Grua si trova il Monumento ai Caduti eretto a proprie spese dai Terrasinesi residenti a Detroit, raffigura un cippo quadrangolare in marmo ove sono incisi i nomi dei terrasinesi caduti nelle due grandi guerre del secolo scorso. Il cippo è sormontato da una figura alata, probabilmente una sorta di Nike, dea della vittoria, con in mano una corona d'alloro. Continuando la nostra passeggiata verso il mare, attraverso l'arioso viale delle Rimembranze, giungiamo al panoramico Lungomare Peppino Impastato, sul quale si staglia maestoso il palazzo d'Aumale, sede del Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra Permanente del Carretto Siciliano.

Trasferiamoci adesso nelle verdi e lussureggianti periferie in cui, quasi celati dalle macchie di uliveti, limoneti ed aranceti, si trovano alcuni gioielli architettonici degni di menzione. Prima fra tutti, l'elegante villa Fassini, gioiello in stile liberty attribuito al grande architetto Ernesto Basile. La villa, appartenuta alla potente famiglia siciliana dei Florio, è stata anche luogo di ritrovo, negli anni '70, di una folta ed importante comune hippy, formata da giovani provenienti da tutta Italia e anche dall'Europa. Inoltre, in contrada Bagliuso, sotto l'imponente catena montuosa che sovrasta la città, si trovano il seicentesco castello di Gazzara, appartenuto alla potente baronia locale e la caratteristica senia, espressione della cultura materiale contadina, è uno strumento utilizzato per l'irrigazione dei campi, usato sin dal periodo arabo. È una costruzione circolare in pietra tufica, all'interno della quale vi sono diversi meccanismi per l'irrigazione messi in funzione dalla forza degli animali da tiro (buoi o cavalli) che giravano aggiogati intorno alla costruzione.

Natura


Terrasini può vantare un patrimonio naturalistico di prim'ordine: la costa, forse la più bella di tutta la Sicilia, è ancora sconosciuta al grande pubblico e presenta caratteri di unicità grazie ai colori che variano dal bianco panna al rosso bruciato, colori che acquistano tonalità uniche col variare della luce del sole: chiari e luminosi nelle ore mattutine e centrali, ricche di chiaroscuri e tonalità umbratili alla luce calda e soffusa dei rossi tramonti siciliani. L'acquerello acquista un pregio ancora maggiore sullo sfondo di un mare anch'esso cangiante, dal verde smeraldo al blu cobalto.

La costa di Terrasini si estende dalla spiaggia della Ciucca fino ad un altra spiaggia, quella di San Cataldo, è di tipo misto, alternando incantevoli calette pietrose a alti e scoscesi dirupi sul mare. È inoltre "controllata" dalle antiche e maestose torri d'avvistamento che servivano ad avvertire in tempo la popolazione del villaggio degli attacchi dei temibili pirati o dei ancor La torre di Capo Rama vista dal marepiù temuti Saraceni. Il sistema di avvistamento, ingegnoso, prevede la collocazione di una torre di avvistamento ad ogni promontorio strategico del territorio, mantenendo sempre la comunicazione visiva fra una torre e l'altra, in modo tale che, in caso di emergenza, le segnalazioni luminose da una torre all'altra si trasmettessero molto velocemente in tutto il territorio. Ritornando però alla natura, dopo aver parlato della splendida costa, non possiamo fare a meno di citare il territorio che le sta alle spalle, il quale ha come esempio di bellezza e unicità per flora e fauna, la Riserva Naturale Orientata del Biotopo di Capo Rama, gestita ad oggi dal WWF, il quale ha istituito un'oasi affascinante in una zona definita "biotopo inestimabile".

Dal punto di vista faunistico, l'area di Capo Rama ospita la fauna tipica delle coste rocciose. Si possono avvistare diversi tipi di rettili, la presenza di gabbiani reali (Larus Argentatus), rondoni maggiori (Apus Apus), cappellaccie (Galerida Cristata) e anche di gheppi (Flaco tinnunculus). Le grotte ospitano alcune colonie di pipistrelli, ma sono presenti anche volpi (Vulpes Vulpes) e conigli (Oryctolagus Cuniculus). Per quanto riguarda la flora vi è una vegetazione arbustiva e discontinua, con un'area di scogliera e un'area di pianoro in cui prosperano le palme nane, elemento distintivo della riserva e culturale siciliano.
 
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