Cesarò dista 193 Km. da Agrigento, 121 Km. da Caltanissetta, 70 Km. da Catania, 80 Km. da Enna, 118 Km. da Messina, alla cui provincia appartiene, 236 Km. da Palermo, 174 Km. da Ragusa, 128 Km. da Siracusa, 335 Km. da Trapani.
Sorge in una zona montagnosa interna, posta a 1.150 metri sopra il livello del mare.
Il nome del paese deriva dal greco Kissaròs, che vuol dire luogo ricco di edera. Non ci pervengono molte testimonianze storiche relative al paese, ma si sa che fu concesso nel 1334 da Federico II d'Aragona a Cristoforo Romano col titolo di signoria e appartenne alla famiglia di questi fino al 1643.
Di particolare rilevanza artistica sono la chiesa Madre edificata in età barocca, la chiesa di S. Calogero, anch'essa barocca, i resti del Castello Colonna e di Castel di Bono.
Caratteristiche sono le feste patronali di S. Calogero, che si tengono il 18 giugno e il 31 agosto, durante le quali il ferculo del santo viene portato dai ragazzi nella parte più alta del paese.
Le attività economiche principali sono l'agricoltura, l'allevamento e l'artigianato. Le colture prevalenti sono le olive, gli agrumi, i legumi e l'uva.
Gli allevamenti presenti sono quelli di bovini, ovini ed equini. Caratteristica è la produzione artigianale di finimenti per cavalli.