A Est di
Salina e di
Lipari, è l'isola più piccola dell'aripelago delle isole Eolie (solo 3km per 1,5km) e la più graziosa e pittoresca, circondata com'è da gruppetti di isolotti che offrono la possibilità di fare alcune delle nuotate più belle della zona.
Con le sue casette bianche che spuntano dietro ogni angolo, abbellite da terrazze tappezzate di fiori e piante, e le strette viuzze ombreggiate da alberi da frutto, Panarea sembra quasi un'isola greca. Abitata sin dal Neolitico, l'isola racchiude uno dei siti archeologici più importanti delle Eolie, facilmente accessibile dalla spettacolare Punta Milazzese, e la sua costa è caratterizzata soprattutto a ovest e a sud, da stupende rocce a prismi e colonne.
Nessuna auto può infilarsi nelle viuzze dell'isola a disturbare la quiete, anche se i veicoli a tre ruote e i carri a trazione elettrica sono frequenti. In realtà, l'intima tranquillità di Panarea l'ha resa un po' un ghetto per soli ricchi, simile a
Vulcano per esclusività. In bassa stagione si può trovare un alloggio a prezzi ragionevoli , e certamente vale la pena trascorrere qui qualche pigro giorno godendosi le bellezze dell'isola. A Panarea non esiste illuminazione stradale, quindi sarebbe consigliato portare una torcia.
La popolazione si distribuisce in tre borghi sul lato orientale dell'isola - Ditella, San Pietro e Drauto, anche se i tre paesini si fondono l'uno nell'altro e che le strade spesso non hanno nome.
Le imbarcazioni attraccano al
porto di San Pietro, l'abitato di mezzo, una successione di case bianche incastonate su dolci terrazze ricche di vegetazione e attorniate da aspri affioramenti rocciosi. E' qui che troverete il maggior numero di alloggi, ristoranti e servizi.
Facendovi strada nel labirinto di stradine, dirigetevi verso sud e, dopo una camminata di mezz'ora lungo il sentiero tortuoso, arriverete alla cala in gran parte rocciosa sotto Drauto. Appena passato il paese, il sentiero scende verso la
Cala dei Zimmari, una bella spiaggia sabbiosa, unica dell'isola.
Dalla fine della spiaggia sale una mulattiera che raggiunge e attraversa lo spettacolare promontorio di Punta Milazzese, dieci minuti più avantisi, sopra
cala Junco trova un
villaggio dell'età del Bronzo.
I panorami che si godono da Punta Milazzese sono eccezionali, abbracciando
Vulcano e
Lipari di fronte e a ovest,
Salina oltre
Filicudi, della quale si scorge appena il profilo di Capo Graziano.
Seguendo il sentiero, si prosegue verso l'interno, passando sotto la cima più alta dell'isola, la rocciosa e dirupata Punta del Corvo (o Tiimpone del Corvo, 421m), prima di scendere e ritornare a San Pietro. Se riuscite a procurarvi una guida potreste anche salire sulla vetta del monte, dalla quale il panorama è immenso.
A nord di San Pietro, attraverso l'abitato di Ditella con le sue graziose casette e i giardini fioriti, salendo gradualmente verso il piano della Calcara, dove il sentiero termina sulla punta omonima, vedrete in basso una conca costellata da una serie di fumarole, i cosiddetti "vulcani", che emettono gas a riprova dell'attività vulcanica e si riconoscono facilmente dagli orli rialzati color verde o violaceo, formati da sedimenti minerali. La "Spiaggia Fumarole" in fondo alla conca, è una spiaggia di ciottoli, posto suggestivo e isolato.
Gli isolotti al largo
Ritagliatevi un po' di tempo per fare un'escursione nell'arcipelago di Panarea, il cui isolotto più grande è Basiluzzo, un enorme scoglio di roccia eruttiva con coste a strapiombo, abitato in passato ma adesso utilizzato soltanto per la coltivazione dei capperi. Il secondo per dimensione, e il più vicino a Panarea, è Dattilo, con il suo dito roccioso e frastagliato puntato verso il cielo e una minuscola spiaggia; altrimenti fatevi una bella nuotata nel mare di Lisca Bianca - che ha costituito l'aspro set in esterni del film di Antonioni
L'avventura, le cui acque calme sono protette dall'isolotto di Bottaro.
Nei pressi si trovano Lisca Nera e Le Formiche, che pur essendo soltanto delle increspature sulla superficie marina costituiscono un costante pericolo per le imbarcazioni.