Il Castello di Tavi è arroccato su una rupe nelle vicinanze di Leonforte (Enna). Volgarmente chiamato “u Castiddazzu”, è di probabile origine bizantina, poi rifortificato dagli arabi e successivamente normanno. Secondo la tradizione, Tavi o Tavaca era il nome di un’ antica cittadina sicula in seguito distrutta e che sorgeva in corrispondenza della parte più antica dell’attuale Leonforte, precisamente il quartiere di Granfonte.
Il Castello di Tavi, dall’alto del costone roccioso su cui poggia (517 m), sorvegliava sulla Vallata del Crisa e le sorgenti, la grande ricchezza di questo territorio. Idrisi, nel 1154, parla di un "bel castello ed elevato fortilizio". Dopo diversi passaggi di proprietà, la fortezza, sicuramente in uso durante il regno di Ruggero I Altavilla, va incontro al suo declino, in corrispondenza della fondazione di Leonforte nel 1614.
Osservando la rupe su cui sorge il castello si notano i resti delle antiche mura che in un tratto presentano ancora una finestra quadrangolare, alcuni ambienti sotterranei e un frantoio scavato nella roccia. La proprietà è attualmente privata e si può raggiungere tramite la strada della Favara, da Leonforte.