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  Francavilla di Sicilia
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Francavilla di Sicilia

Francavilla di Sicilia (Francavigghia in siciliano) è situata al centro della Valle dell'Alcantara, a Nord dell'Etna, sulla riva sinistra del fiume Alcantara.

Il suo territorio è solcato dal fiume S. Paolo e dal torrente Zavianni, ambedue affluenti dell'Alcantara.

Storia


Francavilla sorse tra il 1000 ed 1100.
I primi dati storici sicuri sono strettamente legati alla figura di San Cremete, un eremita che, durante la dominazione araba, viveva sulla piattaforma rocciosa nella zona chiamata Placa, quella comunemente nota come "A Badiazza" e che si trova nei pressi del bivio Novara - Moio.
Quando il conte Ruggero d'Altavilla passò in questa zona con il suo seguito, Cremete gli chiese un aiuto per costruire un Monastero sulla rocca dove egli conduceva la sua vita solitaria. Il conte Ruggero acconsentì e tra il 1090 ed il 1100 fu ultimato il Monastero di S. Salvatore di Placa dove si stabilirono i monaci dell'ordine Basiliano.
Intorno ad esso si formeranno poi degli agglomerati di case. In un primo momento si trattava solo di insediamenti di gruppi di contadini che lavoravano per i monaci in quanto, si racconta che Ruggero avesse stabilito che fossero proprietà del Convento tutte le terre che si vedevano dall'altura su cui esso era posto.
Alcuni decenni più tardi, su una collina distante 3 Km in linea d'aria dalla zona Placa, fu costruito in posizione strategica il Castello Feudale, in modo che costituisse un punto di riferimento e di salvezza per la popolazione. Si suppone che la costruzione del castello sia avvenuta tra il 1120 ed il 1180, in quanto alcuni storici lo fanno risalire al tempo di Guglielmo I D'Altavilla "il Malo" (1120 - 1166); per altri invece esso venne edificato sotto il regno di Guglielmo II detto il "Buono" (1153 - 1189), figlio del precedente.
Oggi l'antico Castello feudale è ridotto ad un cumulo di macerie. Le pietre sono saldate con calce malfitana molto usata dagli antichi e di cui esiste ancora una cava nel territorio di Francavilla. Dal lato est, i ruderi sono rappresentati da grosse ed alte mura, che svettano monumentali sul ciglione sovrastante la ripida parete del colle. Resta inoltre la saldatura muraria tra la linea del ciglione e l'alta muratura. Tra i ruderi della divisione interna; in un cortile, si trovano gli avanzi di una grande cisterna che doveva essere di primaria utilità per i presidiatori del luogo.

Origine del Nome


Il nome nasce perché, dopo i moti messinesi il Delfino di Francia scese in Sicilia e fu ospitato dal re Ruggero di Lauria (di Castiglione di Sicilia, a 5 km da Francavilla).
Il Delfino s'innamorò di Angelina, figlia del re di Francavilla, amore ricambiato dalla principessa. Si racconta che i due innamorati usavano scambiarsi messaggi sentimentali prima dei luminosi alfabeti delle lanterne: nelle notti insonni, quando la valle era immersa nell'oscurità e satura di pacifici suoni e frinire di grilli, dalle tifore dei due aggettanti Castelli lampeggiavano, melodiosi al cuore, i dolci giuramenti.
Franca, ancella di Angelina, indifferente spettatrice delle effusioni della sua bella padrona, mentre i fuochi parlavano di sogni e di ricordi, amava addormentarsi, sicché la castellana era costretta a sollecitarne la veglia: "Franca, vigghia! pi mia Franca, vigghia"(cioè "Franca, veglia, fallo per me Franca, veglia) e più tardi, volendo ricordare la leggenda di Angelina battezzarono il nucleo delle residenze con il nome di Francaveglia, che per il gusto della lingua si perfezionò in Francavilla.

Il nome deriva dalla dominazione francese, e precisamente dal termine franc-ville, cioè Citta Franca, perché originariamente la cittadina era esente dal pagamento di tasse.