Geografia
Santa Croce Camerina si trova a sud ovest di
Ragusa, da cui dista 26 chilometri. Il comune si affaccia sul mare e confina solamente col comune di
Ragusa dal quale è circondato.
Storia
Comune erede della colonia siracusana di Kamarina, fondata nel 598 a.C. e costruita sui colli antistanti il porto della foce dell'Ippari. La fondazione da parte di ecisti siracusani Daskon e Menekleos che guidarono i coloni provenienti dalle sorgenti dell'Hipparis è testimoniata dall'emissione di una moneta con l'elmo corinzio e una palma mediterranea. Questo porto fu costruito drenando la pre-esistente palude da qui il nome della ninfa Kama ed il simbolo della rinascita con il Cigno. Da Polis quale colonia di Siracusa Kamarina nell'anno 553 a.c. si ribellò alla città-madre coinvolgendo nella sua causa altre Polis sicule. Durante il dominio esercitato dal condottiero Ippocrate di Gela venne ripopolata con coloni gelesi nell'anno 495 a.c. ,ma il suo successore Gelone dei Deinomenidi la distrusse nel 485 a.c. per ampliare il suo potere a Siracusa. Nel 461 a.c. con la caduta dei Deinomenidi a Siracusa la Polis riacquistò la propria autonomia e libertà e aumentò la popolazione poiché diede la cittadinanza a molti esuli gelesi. In seguito alla pace di Gela del 424 a.c. voluta dal siracusano Ermocrate a Kamarina venne assegnata da Siracusa come tributaria la polis siculo-ellenizzata di Morgantina, in cambio di una somma di denaro. Durante la guerra fra Atene e Siracusa,Kamarina aveva aderito alla causa ateniese per come è testimoniato dalle emissioni di molte monete, ma poi si defilò quando ad Alcibiade gli venne tolto il comando dell'esercito ateniese. Durante l'avanzata dell'esercito punico guidato da Annibale nel 403-401 a.c. Kamarina venne nuovamente saccheggiata e distrutta. Kamarina rientrò nell'orbita siracusana durante il dominio di Dionisio il grande e prese parte alla simmachia di Dione nell'anno 357 a.c. quando questi con il suo esercito si portò alla conquista di Siracusa in potere del nipote Dionisio il giovane. Dopo avere subito altri rovesci venne restaurata da Timoleonte nel 338 a.c. ma i suoi commerci diminuirono progressivamente durante la guerra fra Agatocle e Cartagine. Fu saccheggiata prima dai Mamertini nell'anno 280 a.c. e poi in seguito poiché aveva aderito alla causa punica venne severamente punita dai Romani nel 258 a.C. con una distruzione quasi totale. Negli anni della Repubblica romana venne sfruttato il suo capiente porto sia per le navi da guerra di P.Cornelio Scipione, Emilio Paolo, Pompeo Magno,Cesare e Ottaviano che per i commerci con l'Africa e l'Egitto. Durante il periodo dell'Impero romano venne realizzato un nuovo porto nella vicina Kaukana e quindi la città venne progressivamente abbandonata dai suoi abitanti;infatti alcuni di loro si spostarono all'interno della Sicilia. Durante la conquista araba nell'anno 827 d.c. Kamarina venne letteralmente distrutta dall'esercito guidato dal Qad' Ased al Furat. Nel periodo di dominazione normanna venne prima concessa dal gran,Conte Ruggero I al figlio Giordano e successivamente venne assegnata prima al conte di Marsico e da questi donata ai Benedettini di
Scicli nel 1150, per come si rileva da un documento dell'epoca. Dal 1392 fece parte, con Bernardo Cabrera,della Contea di Modica,per essere poi ceduta nel 1453 in affitto, reso poi perpetuo, a Pietro Celestri, nobile modicano, che la ripopolò significativamente. In seguito fu protetta con torri fortificate presso Capo Scaramia per proteggerne il territorio dai Pirati nel XVI sec. da G.B. Celestri e la sua popolazione si stabilizzò. Nel 1812 con l'abolizione della feudalità diventò comune ed ebbe un suo decurionato.
Del periodo classico vi sono testimonianze oltre che archeologiche in Pindaro (che dedicò le Odi Olimpiche IV e V a Psaumide, citate anche il Tasso ebbe a leggere nella redazione dei Discorsi del Poema Eroico). Kamarina appare anche citata più volte in Erodoto e Tucidide. Nell'anno 424 a.c. in seguito alla pace di Gela voluta da Ermocrate gli venne assegnata come Polis in simmachia Morgantina;quest'ultima ricchissima di prodotti(orzo,grano,olio,vino ect) attraverso la strada interna che si dipartiva da Menanoin e Akrai e costeggiava il fiume Hipparis utilizzava l'ampio porto per commerciare con le polis della Grecia.
Letteratura
Pindaro dedicò le Odi Olimpiche IV e V a Psaumide di Kamarina. Quelle odi sono anche citate dal Tasso nel suo trattato Discorsi sul Poema Eroico). Kamarina appare anche citata più volte in Erodoto e Tucidide.
Leonardo Sciascia si divertì a collocarvi l'epilogo di "Il Lungo Viaggio" (da "Il mare colore del vino")
Nel Gargantua e Pantagruele di Rabelais viene citata l'espressione "Ne move Camarinam!" a significare "Non smuovere le acque (della palude)!" probabilmente con riferimento al fatto che Kamarina fu fondata attorno ad una palude trasformata in fiorente porto commerciale dagli coloni siracusani alla fondazione.